Coordinazione Genitoriale

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Counselling - Coordinazione Genitoriale
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10125 TORINO (TO)
Cell: 3896482821
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Chi Sono
Perché counsellor e mediatore familiare? Perché coordinatore genitoriale? Cercare le ragioni, le cause prime di questa mia scelta, ci porterebbe inevitabilmente indietro nel tempo, perciò sintetizzo: quello che mi muove da sempre è il desiderio di migliorare le situazioni in cui mi capita di sostare. Negli anni ho così cercato di dotarmi degli strumenti per poterlo fare in modo consapevole e utile non solo a me, ma anche a chi ne avesse il desiderio, il bisogno, la volontà. Ho cominciato diplomandomi come educatore professionale e lavorando con gli adolescenti con procedimenti penali aperti, per poi dedicarmi per molti anni ai bimbi piccoli e alle famiglie. Nel frattempo mi sono laureata in psicologia, ho preso un master in mediazione familiare, il titolo di Coordinatore Genitoriale all’Istituto di Pedagogia della Famiglia (Roma) e quello di Counsellor a indirizzo Costruttivista. La scelta nel mio lavoro oggi di proporre percorsi brevi, è legata a un modus operandi e a ragioni etiche: il percorso terapeutico, utile e necessario in talune situazioni, cede il passo nei progetti che propongo a una relazione di aiuto finalizzata e contestualizzata. Sono passati più di vent’anni da quando ho iniziato e non è finita, perché i curricola ( con i titoli e il resto che sappiamo) acquistano valore quando corrispondono a momenti “riflessi”: continuo per questo a lavorare (principalmente con i bambini e le loro famiglie) e a studiare perché credo che le due cose siano inscindibili. In tutto questo la vita, attraverso l’ esperienza, continua a sollecitarmi riflessioni e spunti per crescere e imparare ancora e ancora.


Mediazione familiare
La pratica di mediazione familiare ha come obiettivo la gestione dei conflitti connessi al percorso di vita condiviso. Letto e gestito come sana pratica evolutiva, il conflitto può portare ad un maggiore benessere. Spesso è possibile crescere insieme e giungere ad una maggiore coesione di coppia; talvolta, tuttavia, il conflitto è sintomo di una separazione emotiva (in corso o giunta al suo culmine): in questo caso il percorso di mediazione sarà finalizzato al raggiungimento di una serena, consapevole e condivisa separazione.
Coordinatore genitoriale
Tengo molto al lavoro di coordinatore genitoriale perché ho constatato negli anni che la separazione è davvero un momento traumatico e credo che non si possa né si debba passare da soli attraverso tutto quel dolore. Cercare sostegno psicologico è una scelta che si fa per se stessi e che ha effetti positivi in tutto il cerchio di relazioni e nei contesti di vita. Affidarsi a un coordinatore genitoriale presuppone l’opposto: ci si muove per garantire la tutela e il benessere delle persone che ci sono vicine, specialmente per i figli, per poi trarne beneficio dal punto di vista personale. Ci si può odiare molto dopo essersi amati e scelti, è naturale e umano. Credo, tuttavia, che si debba fare attenzione a non cadere nelle trappole della mente: prima, durante e dopo il percorso di separazione non si possono cercare ragione e torto. Semplicemente non è quello il luogo in cui queste abitino: nessuno vince o tutti vincono, questo è il paradosso della fine di una relazione. La coordinazione genitoriale è un luogo “ragionato”, dove la sofferenza lascia il posto alla ragione, le emozioni diventano una risorsa e trovano una loro collocazione in funzione di un obiettivo condiviso: fare in modo che la vita quotidiana possa procedere serenamente per tutti, soprattutto per i bambini.
Counsellor
Possiamo definire Il counsellor come un “attivatore di risorse”: non fa terapia diretta né unicamente consulenza. L’obiettivo è la risoluzione di un quesito-situazione che crea un disagio esistenziale in un individuo (o in un gruppo) attraverso l’attivazione delle potenzialità presenti in origine ma ancora latenti. Nel lavoro con il counsellor il soggetto diventa protagonista del cambiamento: può vedere e cogliere le nuove possibilità di azione così da riuscire a rimodellare funzionalmente sia i contesti che le situazioni di vita e relazionali.
Educatore professionale
L’educatore si occupa di pratiche. Fa una parte molto concreta che mira all’adozione di comportamenti funzionali a uno scopo che, pur essendo costruito sulla situazione specifica, non può prescindere dall’essere positivo ed evolutivo. La qualità del lavoro dell’educatore è strettamente connessa alle sue competenze e alle sue conoscenze: un bravo educatore sa osservare, cogliere i punti nodali e dare delle risposte attingendo al proprio bagaglio culturale e professionale. Una specie di “tecnico” cui rivolgersi in caso di situazioni specifiche (non necessariamente definite all’inizio, ma che l’educatore deve aiutare a circoscrivere ). Può essere molto utile nei contesti familiari e in tutto ciò che comprende relazioni asimmetriche (genitore-figli), ma anche per la definizione e ri-contestualizzazione di atteggiamenti disfunzionali nei bambini e negli adolescenti. L’educatore non fa diagnosi, bensì legge attraverso il filtro delle propria professionalità la porzione di realtà che viene sottoposta alla sua attenzione e si confronta nel suggerire azioni utili al cambiamento.


Elisa Bonetto Counsellor - Coordinatore Genitoriale
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